Mostra “IL LINGUAGGIO DEL VENTO” di Sestilio Burattini

19 marzo – 15 Giugno 2016

Il progetto si prefigge di “disseminare” lungo le strade, le piazze, i luoghi storici e culturali di Montefalco una parte della vasta produzione di sculture di Sestilio Burattini, noto scultore umbro in Italia e all’estero.

Sestilio Burattini è nato a Magione, dove vive e lavora, E’ stato docente di tecniche di marmo e pietre dure presso l’Accademia di Belle Arti di Perugia, della quale è anche accademico di merito. Le sue opere si trovano in collezioni private e pubbliche, in Italia e all’estero.

“La scultura, che molti vorrebbero in via d’estinzione, vive con coraggio e determinazione, la sua straordinaria inattualità, senza cedere all’imperio dell’immateriale. Gli scultori continuano a trattare la materia con la stessa passione di sempre, addomesticando una materia spesso aspra e pesante e difficile da controllare, ma che sa essere leggiadra ed evanescente mentre si adagia nel vuoto dell’aria o di una suggestione.

A ben guardare ogni scultura è animata da due tensioni apparentemente contrastanti: una spinge la massa scultorea verso l’esterno e l’aperto in una specie di slancio; l’altra al contrario, spinge la materia formata verso un nucleo interno, in un vuoto circoscritto raggiunto per involuzione. In entrambi i casi le sculture tentano di raggiungere la libertà di uno spazio assoluto e metafisico. Per questo motivo forse, di fronte ad un’opera riuscita si percepisce una sorta di tensione irrisolta, come un desiderio di levitazione, libertà e dinamismo sempre sfocianti nel vuoto.” (da: Morfologia del pieno e del vuoto)

Egli, con tenacia e tecnica perfetta elabora sculture in pietra arenaria, travertino, marmo statuario seguendo sempre la tematica a lui più cara: il linguaggio del vento, elemento forte e dinamico, trasportatore dei semi della vita, dei sogni e delle speranze, delle voci universali che uniscono e rendono risolvibili tutti i conflitti umani.

E’ tipico dello scultore trovare una naturale simbiosi con i propri materiali, quasi da trascendere in una forma mistica dove si approda a una sintonia completa, frutto di un percorso fatto di lavoro manuale, ma soprattutto intellettuale per giungere alla completezza del proprio messaggio.
Per tale ragione Burattini, negli ultimi tempi, ha sempre di più indirizzato la sua ricerca verso quella sintesi compiuta che fa vivere i suoi lavori nel contrasto fra opposti, nel dialogo fra tensione ed equilibrio, nella profonda relazione fra la luminosità captata dalle superfici accuratamente levigate e le ombre che si addensano nei grumi di materia grezza e corrugata facendo pertanto coesistere la liscia compattezza delle superfici con l’improvvisa presenza di una lacerazione drammaticamente scavata nella materia. La potenza del suo lavoro è racchiusa allora nel susseguirsi di linee orizzontali e verticali, spesso accompagnate da motivi ondulati e sinusoidali che ne arricchiscono l’intensità del segno: un po’ come lanciarsi verso l’infinito stando bene attenti però a non abbandonare la certezza della terra.
“Non per caso Burattini è figlio di una scuola che va da Brancusi a Pomodoro dove una geometria solo apparentemente rigorosa trascende in forme libere prive di controllo, o meglio dove l’equilibrio finale trova la più perfetta sintesi nell’anima dell’artista.”
E’ anche il suo segreto, di quelli visibili a tutti, ma che solo in pochi sanno utilizzare per produrre arte.

Il progetto prevede di collocare n° 12 grandi sculture monumentali in alcuni luoghi aperti di Montefalco (piazze, strade, etc…) e n° 20 opere di medie e piccole dimensioni da collocare nel Museo S. Francesco di Montefalco, così come Vi documentiamo negli allegati.

L’evento sarà “accompagnato” da un apparato divulgativo di grande rilievo: manifesti, inviti, striscioni sulle strade della città, comunicati stampa a giornali, siti web radio e televisioni e da un catalogo della mostra di circa 10/16 (160 pagg.). Le opere monumentali esposte al pubblico lungo le strade e le piazze saranno coperte da una specifica assicurazione.

Fonte: www.montefalcodoc.it